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Pallavolo Cascina, incontro con Antonio Giacobbe

Martedì 27 dicembre Pallavolo Cascina ha organizzato un nuovo incontro tecnico per tutti i suoi allenatori, sia del settore maschile che di quello femminile, con argomento “L’Attacco”. Si tratta del secondo incontro dell’anno e sono stati chiamati a partecipare anche allenatori di altre società che ne hanno fatto richiesta. Relatore Antonio Giacobbe, attuale responsabile tecnico di tutte le nazionali del Marocco. Antonio ha allenato, fra le altre, le nazionali maschili di Egitto e Tunisia e quella femminile dell’Italia, oltre ad aver guidato, nella serie A del campionato italiano, squadre maschili e femminili per molti anni. Nella sessione in aula è stata introdotta la nuova metodologia che lui utilizza per gli allenamenti, il Motor Learning, una disciplina scientifica che studia come avviene l’apprendimento motorio. Esistono infatti già moltissimi studi scientifici basati sul Motor Learning applicato alle varie discipline sportive, oltre che alla riabilitazione motoria. Carl McGown è stato il primo studioso ad applicare il Motor Learning alla pallavolo, con risultati eccezionali per le nazionali USA che ne hanno usufruito (McGown è stato capo dello staff allenatori USA per circa trent’anni, durante i quali gli USA hanno vinto diverse medaglie olimpiche e mondiali). Antonio ha raccontato come circa vent’anni fa abbia conosciuto, proprio grazie a Carl McGown, questa disciplina, che lo ha costretto a rivoluzionare il suo modo di allenare, imparando a partire da come gli atleti imparano, invece che dai contenuti, dalla tecnica, come prima anche lui era abituato a fare. Usare il Motor Learning implica il fatto di rendersi conto che la pallavolo, come altri sport, è un cosiddetto “Visual motor game” e ai giocatori si deve insegnare a vedere il gioco per come si sta sviluppando, ponendo la giusta attenzione a certe variabili per poter decidere come intervenire, che si tratti di attaccare, di alzare, di difendere… Come prima cosa agli atleti vanno forniti modelli visivi di qualità. Dopo aver fornito il modello si passa poi all’esecuzione da parte dei giocatori, ai quali si debbono fornire poche informazioni ma essenziali, le cosiddette “chiavi tecniche”, elementi particolari su cui focalizzarsi, una alla volta. Le chiavi tecniche rigorosamente applicate aiutano ad apprendere meglio un fondamentale. Applicando questo approccio per insegnare un gesto tecnico, ad esempio l’attacco, si richiede di eseguirlo da subito in modo completo (globale), senza “spezzettarlo” come propone il metodo analitico. Infatti sempre secondo gli studi del Motor Learning (confermati dalle successive evoluzioni, fino alle neuroscienze) si apprende bene solo allenandosi in un contesto il più possibile vicino a quello di gioco, altrimenti viene in parte a mancare il cosiddetto “transfer”, vale a dire il trasferimento in partita di quanto appreso in allenamento. Dopo questa necessaria introduzione di metodo, agli allenatori presenti sono state illustrate le chiavi tecniche dell’attacco e mostrati alcuni video tecnici tratti dal portale web GMS (GoldMedalSquared), costruito da Doug Beal, Carl McGown e a Murv Dunphy e attualmente considerato dagli addetti ai lavori uno dei siti di maggior riferimento per chi opera nel mondo del volley. A questo sito così importante e ricco di informazioni tecniche di alta qualità sono stati iscritti tutti gli allenatori di Pallavolo Cascina. Dopo l’incontro con i soli allenatori si è passati in palestra per un allenamento con i ragazzi Under 16 e Under 18. Questi sono inizialmente stati impegnati in due esercizi di riscaldamento con tema l’attacco: è stata presentata ai giocatori una chiave di attacco, la rincorsa di quattro passi, e se ne richiedeva la corretta esecuzione in situazione di gioco semplificata (“bloccata”), ma ancora “globale”, in pratica pur focalizzando l’attenzione dell’atleta su un particolare, in questo caso la rincorsa, l’attacco veniva eseguito completamente. Un primo esercizio ha visto quattro terzetti al lavoro su mezzo campo, 3 vs 3 in modo collaborativo, che eseguivano un attacco semplice (o un palleggio in salto) verso la seconda linea, dopo una rincorsa di attacco con quattro passi correttamente eseguita. Un secondo esercizio di riscaldamento aveva come tema sempre l’attacco, ma con focus sulla modalità di esecuzione della transizione da muro (o difesa) ad attacco. Antonio ha messo in campo 5 vs 5, con tre giocatori in seconda linea e due giocatori a rete, un alzatore e un attaccante di posto 4, che muravano un attacco del posto 4 avversario. Il giocatore di posto 4 a muro doveva di uscire da quella situazione con una “transizione” che lo portasse dal muro verso un suo attacco da posto 4. Questo richiedeva una appropriata e corretta esecuzione di passi per allontanarsi da rete (4) e di altri (4) per andare ad attaccare (4 off – 4 back) senza mai perdere la frontalità verso la palla. Durante l’esecuzione dei due esercizi coach Giacobbe forniva feedback ai giocatori e sollecitava gli allenatori che seguivano i sottogruppi a fare altrettanto, focalizzando l'attenzione anche sulla chiave in studio. Dopo questi due esercizi ha messo ad attaccare i centrali, sempre con esercizi vicino al gioco, prima “bloccati”, poi inserendo un po’ di variazioni per renderli più “random”, cioè casuali, più vicini al gioco, come le ricerche del Motor learning suggeriscono. Con questo allenamento Giacobbe ha voluto mostrare come, utilizzando un metodo globale, cioè che richiede l’esecuzione completa dei fondamentali in situazioni vicine al gioco, si possano curare con molta attenzione i particolari, usando opportune chiavi tecniche. In questo modo si raggiungono alti livelli qualitativi di esecuzione della tecnica, mantenendoli però sempre inseriti in un contesto di gioco che richiede ai giocatori attenzioni, valutazioni, aggiustamenti e scelte di tattica individuale oltre che di squadra. L’incontro si è concluso con una serie di domande da parte degli allenatori presenti, che hanno dimostrato di aver seguito con grande interesse e competenza le tre ore complessive di sessione. Molte le novità presentate e di conseguenza anche gli interrogativi sollevati, com’è giusto che sia quando ci troviamo di fronte ad un cambiamento. Indubbiamente quella presentata da Antonio è una strada per allenare "innovativa", anche se non più sperimentale come veniva considerata fino a qualche anno fa, e pensiamo che agirà sicuramente da stimolo per tutti gli allenatori della nostra società. Incontri come quello di ieri aiuteranno sicuramente i nostri coach a costruire nel tempo una comune cultura dell’allenare, che sarà patrimonio di ognuno di loro e di Pallavolo Cascina. La società potrà così disporre di una vera scuola di pallavolo, con un gruppo di allenatori cresciuti attraverso il confronto tra di loro e il contatto con livelli e metodi di eccellenza, perché supportati, oltre che dalla esperienza di alto livello, anche dalle ricerche scientifiche più avanzate applicate alla pallavolo. Intendiamo ripetere nel corso dell’anno sessioni tecniche di questo tipo proprio con l’obbiettivo di far crescere la qualità dell’allenare complessiva offerta ai ragazzi e alle ragazze che giocano nelle nostre squadre, dal minivolley alle squadre maggiori, perché cresca la loro motivazione al gioco e ricevano il maggior aiuto possibile per raggiungere il loro massimo potenziale come atleti e come persone.

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