Francesco Bellandi è il giovane allenatore della squadra femminile under 15 Rossa e il secondo allenatore della maschile under 17, assieme ad Alessandro Lazzeroni. Francesco è anche il capitano della Serie D maschile, attualmente purtroppo ferma per disposizioni federali e del Coni. Francesco ci ha parlato soprattutto della sua squadra di cui è primo allenatore e di come stanno affrontando questo periodo. Da quando la Toscana è diventata zona rossa sono stati interrotti gli allenamenti? No, assolutamente. A questa categoria è ancora permesso di ritrovarsi e allenarsi. Ovviamente non c'è più la situazione che c'era a inizio anno, quindi ci sono più restrizioni di cui tenere conto per svolgere la sessione in totale sicurezza. Si deve evitare il più possibile che avvengano contatti ravvicinati fra giocatrici. Come si svolgono gli allenamenti? Non si possono fare partite, le ragazze non possono giocare alla rete. Però noi stiamo continuando il nostro percorso cercando di migliorare la tecnica individuale. È una situazione un po' difficile perché le giocatrici vengono fondamentalmente per giocare, ma cerchiamo anche di vedere il lato positivo. Cosa puoi dirci della squadra under 15 Rossa? Questa squadra è un esempio di quello che dicevo prima: dedicare un periodo prolungato al miglioramento delle capacità individuali può fra crescere molto una squadra! Inoltre può servire anche perché questo tipo di allenamento concentrato e mirato le renderà più sicure quando si troveranno finalmente in campo sul serio. Ci sono tante ragazze? Quest'anno, al gruppo storico della precedente stagione, si sono aggiunte numerose altre atlete. Gestire questo afflusso è complicato perché non ho la possibilità di metterle in campo e farle avere un'esperienza di gioco, il lato positivo è che non dovendo pensare alla partita c'è la possibilità veramente di seguire tutte allo stesso modo. Stando attento alle specifiche caratteristiche e facendole crescere. A questa età cosa cambia nel gioco? Le ragazze sono ancora abbastanza giovani, quindi quello che fa la differenza di gioco non sono attribuibili per forza ai muscoli, alle prestazioni fisiche. Le giocatrici più promettenti sono quelle che ragionano mentre giocano, che hanno uno schema mentale che le porta a provare mosse più azzardate. Come detto prima credo che questo momento di allenamento sulla tecnica possa servire anche a portare le ragazze nuove al livello delle altre, facendole concentrare sul prende più confidenza col pallone. Voglio che le giocatrici che alleno si rendano conto che anche nei periodi più pesanti si può trovare uno stimolo ad allenarsi e fare meglio.
Deam Volley Pisa
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